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PRIMI PASSI PER LA RIAPERTURA DEL “BAR BORSA”



La convocazione di una conferenza stampa nell’ufficio del Sindaco il 1 di luglio ha avuto uno scopo preciso: presentare l’importante progetto di ristrutturazione del Bar Borsa, che da troppi anni è chiuso escludendo il centro di Lonigo dal completo splendore che merita.

Il Sindaco Luca Restello ha introdotto i termini di questa rinnovata attenzione verso il locale storico leoniceno:"Una ditta locale ha incaricato l’Arch. Giorgio Casella di fare un progetto sulla rimessa in funzione del Bar Borsa avvalendosi dello strumento di project financing (possibilità che permette la realizzazione di opere pubbliche senza oneri per la pubblica amministrazione, costituendo un modello finanziario che dovrebbe porre rimedio alla scarsità di fondi pubblici). In poche parole, i primi proponenti hanno da pochi giorni depositato un progetto con i lavori necessari per rendere nuovamente efficiente il Bar Borsa, per i prossimi 90 giorni l’Amministrazione se lo studierà, con la possibilità di fare delle osservazioni e verrà poi emesso un bando pubblico di gara per accogliere altre proposte. Tale gara pubblica si sostanzierà in tre variabili: realizzazione del progetto, tempo di concessione dell’immobile (che precedentemente è stato di trent’anni) e il canone affittuario annuale da assegnare. In ogni caso la ditta proponente avrà diritto di prelazione nell’eventualità che altre ditte presentassero proposte alternative.Ritengo sia un lavoro importante e fondamentale per la Città e infatti è stato scritto anche sul mio programma elettorale. Non si può andare avanti con un luogo di tale fattura chiuso in centro a Lonigo. La riapertura del Borsa sarà un passo importante".

Ha preso poi la parola Giorgio Casella, l’Architetto incaricato per la stesura del progetto, il quale ha esordito con un’introduzione storica per presentare il punto di vista considerato durante la progettazione: «Facendo un gioco della memoria potremmo ricordarci del Bar Borsa come era qualche decennio fa, della bellezza degli interni e degli esterni come luogo di incontro. Far rinascere il Bar Borsa significa far rinascere la storia della Città. Quindi ho innanzitutto guardarto ai progetti studiati nel 2008 cercando di migliorarli, non potendo fare a meno di considerare lo stile originario del locale che fa riferimento al liberty, caratterizzato da elementi decorativi come fiori, stucchi e ferro battuto. La struttura sarà differenziata in tre settori, funzionalmente redistribuiti». «Nella zona del bar saranno recuperare le permanenze storiche (anche per i paletti messi dalla sovrintendenza), per un restauro tecnico, tecnologico e mirato al recupero della struttura in sé. Attiguamente, nella vecchia gelateria, ci sarà una sala lettura adatta anche a piccoli e grandi eventi. Farà sempre parte del bar, ma è una zona un po’ più intima. Il bar avrà anche un collegamento con la cucina di pertinenza collegata con due sale nelle interrate usate da magazzino deposito.

Sul progetto è previsto anche uno spazio con accesso indipendente (in coincidenza con le sale in cui si giocava a carte e a biliardo), che diventerà un bistrò con una piccola cucina a vista. Si tratta di un tipo di ambiente che sta prendendo piede sul territorio, un piccolo ristorantino della città. Sarà comunque collegato al Bar Borsa. Esternamente, l’unico intervento sarà sui vetri, per aumentare la sicurezza. È inoltre previsto la rimessa in funzione dell’ascensore per collegamenti con il piano sopra, che sarà adibito ad uffici». «È stato difficile fare il piano economico e finanziario. Esiste già anche un piano giornaliero dei lavori da fare: in tutto sono previsti circa due anni.

La ditta che si occuperà della messa in opera del progetto dovrà essere qualificata per fare interventi di restauro ed è stata individuata nella Tognetto srl di Campiglia dei Berici. Il costo, netto di iva, si aggira attorno ai 659 mila euro e sarà a carico di chi vincerà la gara. La royality (concessione) prevista è di 500 Euro, ma con il bando può cambiare. Chi lo vincerà dovrà attenersi al progetto, magari proporre migliorie, ma non stravolgerlo». La ditta locale che ha incaricato l’Architetto Casella è quella della ristoratrice Renata Scalzotto, con i figli Andrea e Giulia, conosciuti al bar 170. Questo rientra anche nell’intenzione di creare qualcosa per la Città con operatori della Città. In conclusione, fino a settembre il Comune farà le sue osservazioni, fino a fine 2016 ci sarà il bando di gara per cominciare i lavori subito dopo e concluderli attorno al 2018.

di Chiara Ballan

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