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“ARTICA”: la passione scalda i ciclisti storici

Torna a Lonigo, il 21 e 22 gennaio, “L’Artica”

la ciclostorica invernale per eccellenza

Pedalare è faticoso. Lo sforzo in salita, o i lunghi tratti contro vento, magari dopo molti chilometri, alle volte ti fanno venir voglia di mollare li tutto e chiamare un tassì. Tu, il tuo respiro, il cuore che pompa e le gambe che bruciano accomunano i ciclisti di ogni epoca. Ma solo il ciclismo storico permette di rivivere la fatica in maniera così genuina e pura. è la radice di tutto, l’essenza stessa della fatica e del godimento di andare in bici. Dall’amore per questo mondo nasce l’idea di una ciclostorica nei Colli Berici e, per dimostrare la passione del vero ciclista, di farla in un periodo duro e affascinante come l’inverno. L’idea è di pedalare, vivere e condividere la fatica, ma anche fermarsi a bere qualcosa di caldo. Arrivare al ristoro con il naso che cola e le dita gelate e prendere un brulè o un piatto di bacalà fumante. Il calore riscalda le mani e i sorsi caldi lo stomaco. Provare la sensazione che non ci sia ricompensa migliore. L’Artica nasce dallo spirito d’iniziativa di sei ragazzi, più e meno giovani, appassionati di bici e innamorati del ciclismo d’epoca. Quel ciclismo fatto di bici storiche e maglie di lana, di fatica autentica e radicale, in cui si ripercorrono le gesta dei grandi campioni del passato. La manifestazione è riconosciuta come una delle ciclostoriche meglio organizzate in Italia e acclamata dalla stampa locale e del settore. La qualità dei ristori, nei quali i partecipanti possono degustare i prodotti del territorio, è da sempre uno dei punti di forza dell’evento. Quest’anno L’Artica ha ottenuto il patrocinio della regione Veneto e sarà la Prima Tappa del circuito “Giro d’Italia d’Epoca”. Per arricchire l’evento saranno organizzati molti eventi satellite durante i due giorni di manifestazione, il 21 e 22 gennaio 2017, e verrà inaugurato l’impegnativo percorso Lungo di 108 km in aggiunta ai due meravigliosi percorsi, Classico di 55 km e Corto di 28 km.


di Alessandra Rovarin

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