“Caratteri mobili”, buona la prima
Oltre a quelli dei nomi noti al grande pubblico, i libri protagonisti sono stati anche quelli dei leoniceni e di altri scrittori del nostro territorio: un numero davvero considerevole di persone impegnate in questo campo, sotto diversi punti di vista… letterari. È stato dato spazio alle poesie di Gino Lazzarin, di Giulia Valente, di Giulio Vanzan e Mirella Brojanigo con Claudio Portinari, all’attesissimo nuovo giallo di Stefano Visonà, agli scenari climatici di Alessandra Mazzai, alle memorie di Clotilde Vigolo, la testimonianza di Rosita Sartori e a molti altri ancora. I grandi nomi sono arrivati venerdì pomeriggio con Folco Terzani e Michele Graglia, la cui storia di ultrarunner è stata raccontata dal figlio del grande giornalista italiano; la giornata si è poi conclusa con Vittorio Sgarbi, molto apprezzato dal pubblico per essere stato più garbato del previsto nella sua dissertazione tra Palladio e Veronese in Teatro. Pienone il sabato per Antonio Caprarica e Gigi Garanzini, miti del giornalismo italiano e la domenica per il celebre don Mazzi, la ricercatrice e senatrice Elena Cattaneo e l’attrice Gloria Guida con il fratello medico e scrittore.
di Chiara Ballan
Assente il pubblico con gli autori locali
Da settimane una enorme gigantografia esposta davanti Palazzo Pisani pubblicizza l’evento cult dell’anno: il Festival della letteratura e delle arti “Caratteri Mobili”. Un evento con 32 nomi di grande richiamo come Folco Terzani con il suo ultimo libro “Ultra”; Antonio Caprarica con “Londra infinita”; Gigi Garanzini con “Il minuto di silenzio”, don Antonio Mazzi con “Spinocchio”; Elena Cattaneo con “Ogni giorno tra scienza e politica”; Gloria Guida assieme al fratello Giampaolo, medico, scrittore e cantante per presentare il libro “DaVinciClone. Il segreto di Leonangelo”. In occasione del festival il teatro Comunale ha ospitato due eventi: Vittorio Sgarbi che ha parlato del Rinascimento veneto tra Paolo Veronese e Andrea Palladio e Maximilian Nisi che si è esibito con il monologo “Shakespeare amore mio” (spostato poi in Piazza Garibaldi).
di Rino Boseggia
(segue su AREA3 n°77 - maggio 2017)