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Lonigo 8 ottobre: la grande manifestazione


Una manifestazione pacifica, partecipata, colorata ma molto dura nei confronti di chi, per decenni, ha inquinato la falda e le acque superficiali con le sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), composti fluorati che si sono poi depositati negli alimenti e nel sangue di centinaia di migliaia di persone della fascia che va dall’Ovest e Basso vicentino, fino alla Bassa veronese e al Montagnanese. Domenica 8 ottobre, fin dalle 9 del mattino, mamme, papà e bambini si sono radunati al parco Ippodromo, il cuore verde di Lonigo, e anche per questo un luogo simbolico. Hanno disegnato e appeso goccioline d’acqua con messaggi pensati dai bambini, hanno portato bandierine, palloncini blu, striscioni con appelli per fermare l’inquinamento da Pfas. Alla fine erano 10 mila le persone che hanno partecipato al grande appuntamento per avere acqua sana e potabile. Gli striscioni più sconvolgenti erano quelli che riportavano i valori di Pfas riscontrati nel sangue di molti ragazzini, stampati anche sulle T-shirt delle loro madri.

Gli organizzatori della manifestazione hanno raccontato la storia di un paese dove l’acqua non si poteva più bere perché era tossica, e dell’intervento di un fantastico NOE (Il Nucleo ecologico dei carabinieri) che, come Noè, si è impegnato a salvare le famiglie dalle acque potenzialmente mortali. Hanno intonato l’inno No Pfas e poi hanno lasciato che fossero le mamme, vere protagoniste dell’evento, a sfilare sul palco uno dopo l’altra, con la mamo stretta nella manina dei propri figli, avvelenati dall’inquinante invisibile. Poi il lungo biscione è partito per il centro di Lonigo e per Madonna, dove c’è il centro di potabilizzazione di “Acque Veronesi”. Le “Mamme....

di Paola Bosaro


(segue su #AREA3news n°81 -novembre 2017)


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