top of page

Il sacchetto dove lo metto


Tempesta di post, su facebook, in merito alle nuove modalità di conferimento dei rifiuti di plastica. Un utente comunica di essersi visto negare il ritiro del materiale che aveva messo davanti alla porta di casa depositandolo in un raccoglitore che aveva acquistato appositamente.

Un altro replica subito che le nuove disposizioni emanate da Utilya stabiliscono l’obbligo di usare “sacco trasparente o cassetta distribuita dal Comune”.

La cosa sembrerebbe chiara: per motivi operativi legati alla necessità di facilitare il lavoro di chi raccoglie l’immondizia, la società incaricata ha indicato due modalità diverse, entrambe facili da attuare.

In un mondo normale la questione finirebbe qui; nell’universo parallelo dei social network il fatto suscita un’infinità di reazioni uguali e contrarie che tirano in ballo i massimi sistemi: dalla perversa attitudine delle autorità a tormentare i cittadini, alla salute del pianeta, dal peso massimo di plastica che si può conferire, alla difficoltà di comunicazione con il Potere Costituito. Un cittadino scrive al Sindaco e riceve a stretto giro di mail il testo della richiesta che il responsabile del servizio ecologia ha inviato a Utilya per ottenere chiarimenti.

La lettera così si conclude: “Pur condividendo le motivazioni del deposito degli imballaggi in materiale plastico e della plastica in sacchi (per evitare dispersione di materiale nell’ambiente) si ritiene che non appare corretto evitare di raccogliere il rifiuto in materiale plastico deposto nelle cassette. Si attende un cortese riscontro”. Attendiamo anche noi.

L.Z.


bottom of page