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ENZA TECCHIO La donna che sussurra alle api


Prima cuoca. Bravissima, se ha lavorato con Cracco e Marchesi. Ma è così modesta che si schernisce e parlandone, ne accenna solo. Dopo il diploma all’Istituto Alberghiero di Recoaro Enza lavora e fa stage coi grandi chef stellati. Ma vuole progredire, cambiare, scegliere ancora altre strade. Poi quindi, pasticcera. Il suo prodotto migliore? La diplomatica. Le sue pastine sono così buone che danno il nome al locale, in Via Pontedera. Ma per uno strano gioco del destino o per predestinazione…

Enza Tecchio, di Lonigo, in pasticceria fra un bignè, una diplomatica e una planetaria non riesce più a stare. Una insidiosa forma allergica la allontana per sempre dalle farine e dagli zuccheri. Tutto sembra perduto. Ma Enza è un tipo volitivo, forte, determinato e con un carattere dolce ma fermo. «Le mie tradizioni - dice con giusto orgoglio - sono contadine. Sono abituata a lavorare duro, all’aria aperta, ma sono umile, so che bisogna aspettare e ciò che più conta è imparare».

Si avvicina alle api per “colpa” di quello che anni fa è stato il suo compagno. Ma quello vola via, ritorna alla sua casetta e ad Enza rimane il “bottino” delle api, delle arnie e un futuro aperto ma incerto. Per una decina di anni segue corsi a livello teorico, ma da tre anni quella che era solo una passione diviene un vero e proprio lavoro.

«è anche un lavoro pesante, per una donna, dice Enza (che comunque ha un fisico asciutto, sportivo ed atletico e muoversi agile fra migliaia di api la fa mantenere in forma!) perché le arnie sono pesanti, tra telaini e “melari” si spostano anche 20-30 kg, ci si alza molto presto al mattino e si devono sopportare temperature fino a 40 gradi coperti con le tute speciali. Ma questo è il mio mondo, ormai, mi dà una enorme serenità, ho imparato tantissimo da questi animali selvatici che hanno 4 milioni di anni».


(segue su #AREA3news n°99 lug-ago 2019)


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