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La storia della scuola italiana in una mostra a Bagnolo


Bacchetta sulle mani, orecchie da asino, in ginocchio sui ceci. Punizioni della scuola che non c’è più. Una storia affascinante e complessa quella dell’istituzione scolastica italiana, raccontata con dovizia di particolari e maestria all’ultima esposizione allestita per la sagra della Madonna delle Grazie di Bagnolo.

Dal 23 al 26 agosto è rimasta aperta all’ex asilo di Bagnolo di Lonigo l’esposizione “La scuola nel tempo”, proposta da Mostrericordi e dall’Associazione Bagnolo. L’allestimento, curato da Diego e Davide Lovato, coadiuvati da Walter Mizzon, ripercorreva la storia dell’istituzione scolastica pubblica, dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri.

Il percorso espositivo era pensato come un viaggio guidato, che alternava schede storiche ad attrezzature ed elementi recuperati dallo stesso Lovato e da gente del paese, in un continuo dialogo fra tematiche nazionali e piccole realtà del territorio.

La mostra ricordava che nel Medioevo la scuola come la conosciamo oggi non esisteva. Era solo la Chiesa ad avere in mano le redini del sapere. È del 1859 la prima legge (Legge Casati) che istituisce la scuola pubblica, soprattutto per affrontare il grave problema dell’analfabetismo che interessava quasi l’80 per cento della popolazione. Si susseguono varie riforme scolastiche nel 1877 (Legge Coppino), nel 1904 (Legge Orlando) e nel 1923 (Legge Gentile).


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