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Viaggio in Bielorussia a conoscere le famiglie dei bimbi di Chernobyl


Sono arrivati nei giorni scorsi a Lonigo, Alonte, Sarego e Grancona i bambini bielorussi che trascorreranno un mese di scuola e di “risanamento” dalle conseguenze di Chernobyl, ospiti di famiglie italiane che fanno parte del Comitato di accoglienza di Alonte.

È partita, dunque, una nuova esperienza di ospitalità, affetto e cura di minori che non parlano la nostra lingua ma che sanno esprimere tutta la loro gratitudine per la disponibilità che le famiglie dell’Area Berica hanno di migliorare, anche solo per un breve periodo, le loro condizioni di vita e di salute.

Luca Pasquato e Roberto De Toni, già coinvolti nel progetto di accoglienza dei bielorussi negli anni scorsi, hanno compiuto qualche mese fa un viaggio nella terra di questi ragazzi per conoscere più a fondo le loro condizioni sociali, economiche e familiari e la drammatica eredità che il disastro di Chernobyl ha lasciato in questo Stato dell’ex Unione sovietica.

I due sono atterrati nella capitale Minsk ad inizio maggio e sono stati accolti da Zhana, un’accompagnatrice che già conoscevano «che, con la sua tradizionale precisione, ha organizzato i cinque giorni di permanenza in un Paese a noi sconosciuto», raccontano. I due si sono poi trasferiti a Slavgorod, dove hanno conosciuto Alisa, una dei 9 nuovi bambini che con altri 7 sono arrivati nei giorni scorsi in Italia.


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