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Anche Lonigo ha il suo “Leon”

Dall’inaugurazione della mostra a Palazzo Pisani, curata dal Circolo filatelico, a quella della piazzetta San Marco dove sulla nuova area verse è stata posata la colonna che regge il leone marciano

Sabato 25 luglio, a margine dell’inaugurazione della nuova piazzetta San Marco, si è svolta la scopertura di una statua in bronzo raffigurante il Leone alato, simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia.

Alla cerimonia hanno partecipato le autorità locali, rappresentanti delle istituzioni, figuranti in maschera – che hanno eseguito delle rumorose coreografie sparando delle scariche a salve con gli archibugi - e numerosi cittadini.

I festeggiamenti erano iniziati a Palazzo Pisani con il taglio del nastro alla mostra curata dal Circolo filatelico numismatico leoniceno, contenente documenti antichi, cartoline, lettere, monete e francobolli ricavati da alcune grandi collezioni private – tra le quali quelle dei concittadini Quirino Ferron, Luigino Rancan e Vittorio Rizzoli -, dedicate alla testimonianza della dominazione veneziana nell’entroterra veneto.

Accompagnati dai rulli di tamburo della pittoresca banda dei Venetisti veronesi, la comitiva ha raggiunto piazzetta San Marco dove, prima di liberare “el leon” dalla bandiera che lo nascondeva alla vista, ha preso la parola il sindaco Luca Restello, alla sua ultima apparizione pubblica in veste di rappresentante della città, visto che non parteciperà alle prossime elezioni comunali.

Senza rinunciare fino all’ultimo alla sua vis polemica, Restello ha ricordato che l’intervento di sistemazione della piazza è stato completato nonostante le proteste dei cittadini che qualche anno fa contrastarono la nuova viabilità di piazza IV Novembre, intervento di cui il progetto della piazzetta faceva parte integrante.

La spesa per realizzazione e la posa in opera della scultura rientra nell’investimento totale di 250 mila euro stanziati per l’intera sistemazione dell’area. L’esecuzione artistica è stata affidata allo scultore vicentino Narciso Loro e della realizzazione tecnica si è incarica la Fonderia Artistica Guastini di Gambellara.

La delibera di giunta che autorizza l’intervento indica come motivazione la volontà di “conservare la memoria storica sia della vicina preesistente chiesa di San Marco, demolita alla fine dell’800 per la costruzione del Duomo, sia del lungo periodo di stabilità e sviluppo, a partire dal 1400, in cui Lonigo fu legata alla Repubblica di Venezia”. Va inoltre ricordato che un altro leone, senza ali, rampante e con la zampa protesa ad afferrare la luna, rappresenta lo stemma araldico della città.

La modalità di realizzazione dell’opera è la medesima usata per ottenere la statua equestre di piazza IV Novembre, voluta dal sindaco Giuseppe Boschetto nel 2006, alla scadenza del suo secondo mandato.

Si tratta dell’antica tecnica di fusione in bronzo con il metodo della cera persa, una specializzazione per la quale la ditta Guastini è rinomata in Italia e all’estero. L’immagine raffigurata identica a quella del leone di piazza San Marco che regge con la zampa un libro.

È l’effige che, collocata alla sommità di una colonna, presidia le piazze principali degli antichi domini della Serenissima.

Due tavole illustrative affisse ai piedi del monumento descrivono la storia del Leone marciano e dell’influenza dell’immagine del Re degli animali nella tradizione e nell’iconografia leonicene.

Quella del Leone di San Marco è una simbologia che deriva da un’antichissima tradizione veneziana, secondo la quale un angelo, nella forma di un leone alato, avrebbe rivolto a San Marco, naufrago nella laguna, la frase: “Pax tibi Marce, evangelista meus. Hic requiescet corpus tuum” (“Pace a te, Marco, mio evangelista. Qui riposerà il tuo corpo”).

La cerimonia si è conclusa con l’intervento dell’assessore Giuseppe Gaspari che ha consegnato alle persone che a vario titolo hanno partecipato alla realizzazione del progetto una mappa storica disegnata appositamente per commemorare l’evento.


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